Con il caldo abbiamo bisogno di bere più acqua per mantenere intatto il nostro bilancio idrico.
Ma quanto dovremmo bere, e cosa è meglio mangiare?
• Introduzione
• Ma l’acqua è così insapore, proprio non mi va!
• Cosa si intende per bilancio idrico: spieghiamolo meglio
• Ma quanta, e quale acqua è meglio bere?
• Dove Acquistare
Introduzione
Tutti gli anni, tra le raccomandazioni dei medici e dei professionisti della salute per la stagione estiva, ne spiccano sempre due: 1- Non uscire nelle ore più calde; 2 – Bere tanta acqua.
I due concetti sono strettamente legati, perché quello che è importante mantenere è il bilancio idrico dell’organismo, che altro non è che il rapporto tra la quantità di acqua ingerita e la quantità di acqua escreta.
L’acqua che perdiamo nella stagione calda sotto forma di sudore è certamente maggiore, per cui è importante reintegrarla correttamente.
Insomma, quando le temperature si scaldano dobbiamo fare attenzione a bere di più. È vero che con il caldo lo stimolo della sete ci aiuta, perché è più persistente rispetto a quello che è nella stagione più fredda.
D’altra parte però, ci sono le persone che sono abituate a bere poco, le quali continuano a bere poco anche nella stagione estiva.
Spesso inoltre, si fa l’errore di sostituire l’acqua con bevande gassate e zuccherate, che sembrano darci uno “sprint” immediato ma che in realtà non sono particolarmente indicate sia per la salute in generale, e sia per il mantenimento del bilancio idrico. Nella stagione calda la bevanda più dissetante è l’acqua.
Che sia naturale, o effervescente naturale, ma acqua.
Ovviamente non è che dobbiamo per forza bandire le bibite, perché se ne abbiamo voglia possiamo tranquillamente berne un bicchiere.
Dobbiamo solo ricordarci che la quota maggiore del nostro apporto di liquidi deve provenire dall’acqua.
Ma l’acqua è così insapore, proprio non mi va!
Se proprio l’acqua non ci piace, possiamo pensare di aromatizzarla naturalmente con della frutta.
Possiamo mettere a macerare della frutta di cui amiamo il sapore in una bottiglia di acqua in frigorifero, e provare ad assaggiarla dopo qualche ora. In alternativa vanno sempre bene le tisane.
In estate in commercio se ne trovano anche alcune che possono essere preparare direttamente con l’acqua fredda e dal gusto fresco, pensate proprio per combattere il caldo.
Un altro accorgimento per aumentare il quantitativo di acqua ingerita giornalmente è quello di
consumare alimenti ricchi di acqua, come frutta e verdura di stagione.
Gli ortaggi hanno poi il vantaggio di apportare anche minerali ed oligoelementi, altre sostanze che è importante reintegrare nella stagione calda.
Con il sudore infatti il corpo non elimina solo acqua, ma anche sali minerali come sodio, potassio e magnesio, elementi importanti per i muscoli, il corretto funzionamento del sistema nervoso ed il metabolismo energetico. Per lo stesso motivo può essere utile scegliere un’acqua minerale leggendone in etichetta le caratteristiche, la tipologia ed il quantitativo dei sali disciolti.
In sintesi, l’importante è mantenere il corretto bilancio idrico dell’organismo, tenendo conto che, in ogni caso, con l’aumento delle temperature esterne è importante bere di più.
Cosa si intende per bilancio idrico: spieghiamolo meglio
Per bilancio idrico si intende il rapporto tra l’acqua ingerita e l’acqua escreta.
L’escrezione dell’acqua avviene principalmente attraverso le urine, ma anche attraverso la pelle con la sudorazione e la traspirazione.
Attraverso questi due processi l’organismo svolge la delicata funzione di termoregolazione, ossia del mantenimento della temperatura corporea al variare della temperatura esterna.
Nella stagione calda il corpo è esposto ad alte temperature e mette in atto meccanismi fisiologici di compensazione utili a disperdere il calore, come per l’appunto la sudorazione.
L’acqua ingerita è la somma tra l’acqua bevuta e quella naturalmente presente negli alimenti, in particolare frutta e verdura che sono tra quelli più ricchi di acqua. Ad esempio, se mangio molta frutta e verdura potrei avere meno bisogno di bere acqua rispetto ad una persona con una dieta povera di ortaggi.
Il meccanismo della sete è strettamente correlato al bilancio idrico, perché quello che normalmente dovrebbe accadere è che quando il bilancio va in negativo (l’acqua introdotta è minore di quella escreta) il cervello dovrebbe trasmettere lo stimolo di bere. Come? Ad esempio con la secchezza della bocca, oppure una sensazione di affaticamento, o altro.
Assecondare lo stimolo della sete è importante, e lo è ancora di più quando le temperature esterne sono più calde. Non tutti però percepiscono lo stimolo di bere nella stessa maniera.
Esempio tra tutti gli anziani: quante volte ci è capitato di doverli quasi “forzare” di bere? Non è colpa loro, perché tra le varie cose l’invecchiamento porta ad un’alterazione del meccanismo della sete.
In generale comunque lo stimolo a bere dipende anche dalle abitudini personali: meno siamo abituati a bere, e meno ne sentiremo il bisogno. Bisogna allora che ci abituiamo, perché il nostro corpo ha bisogno di quel quantitativo anche minimo di acqua per poter mantenere il proprio bilancio idrico.
Cerchiamo di iniziare aumentando man mano la quantità fino ad arrivare ai tanto famosi 8-10 bicchieri al giorno.
Nella stagione calda, in particolare se stiamo all’esterno e quindi il nostro corpo è esposto ad alte temperature, portiamo sempre con noi una bottiglietta d’acqua e beviamone anche solo uno o due sorsi, ma ad intervalli regolari (ad esempio ogni mezz’ora). Questo ci assicurerà un reintegro costante.
Ma quanta, e quale acqua è meglio bere?
La quantità di acqua raccomandata dagli esperti è 1,5-2 litri di acqua al giorno (8-10 bicchieri, ma quando è particolarmente caldo anche 12). Nella stagione calda sarebbe meglio ovviamente attenersi a 2-2,5 litri.
Il fabbisogno non è ovviamente uguale per tutti, perché dipende dall’età, dalla conformazione fisica, e dallo stile di vita. Se ad esempio lavoro tutti il giorno in negozio o in ufficio con l’aria condizionata, il mio fabbisogno idrico potrebbe essere minore rispetto ad una persona che lavora tutto il giorno all’aria aperta, come ad esempio un muratore, un bagnino, o simili. Stessa cosa, se faccio un lavoro più sedentario potrei avere meno necessità di bere rispetto a una persona che svolge un lavoro che richiede movimento, quale può essere ad esempio un cameriere o un istruttore di fitness.
Anche la scelta dell’acqua è importante. Fermo restando che per idratarsi va bene qualsiasi tipo di acqua, che sia essa di fonte o in bottiglia, possiamo optare per un’acqua in bottiglia per renderci conto meglio di quali sono le caratteristiche ed i sali minerali disciolti e quindi scegliere quella più adatta a noi.
In base al residuo fisso (ossia al contenuto di sali disciolto) possiamo distinguere acque minimamente mineralizzare oppure oligominerali (residuo fisso tra i 50 e i 500 mg/l), più leggere e digeribili, e le acque mediominerali (residuo fisso tra i 500 a 1000 mg/l).
Le prime aiutano di più a combattere la ritenzione idrica perché stimolano maggiormente la diuresi, mentre le seconde sono più utili a reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione perché mediamente
più ricchi di sodio, calcio, potassio e magnesio.
Nella stagione calda sarebbe l’ideale alternare tra le due. Dato che mediamente bisogna bere più acqua, bere solo una mediominerale potrebbe risultare troppo pesante.
Meglio allora prendere di base una oligominerale (alcuni esempi: San Benedetto, Panna, San Bernardo, Levissima o Rocchetta, Eva, Sant’Anna) e poi magari integrare con qualche bicchiere di mediominerale (ad esempio San Pellegrino, Lete, Uliveto) per meglio reintegrare quei sali minerali persi con la sudorazione.