L’acqua Lete è una delle acque effervescenti naturali più vendute in Italia. I suoi punti di forza sono il contenuto di sodio e di calcio, che permettono di classificarla come acqua iposodica e calcica. Consigliata in caso di dieta iposodica e per il benessere delle ossa.
• Introduzione
• Acqua Lete: dove nasce e quali sono le sue caratteristiche
• Acqua Lete: quando e perché può essere utile al nostro organismo
• Le acque povere di sodio consigliate e dove trovarle
Introduzione
Chi non ricorda la storia della particella di sodio dell’acqua Lete? Di certo saremo in pochi ad averla dimenticata. Ora invece la pubblicità ne sta mettendo in risalto un’altra proprietà – “Acqua Lete: ottima mossa, per le tue ossa”. Parliamo del contenuto di calcio, altro punto di forza di quest’acqua.
Per quanto riguarda il calcio c’è anche una nota del Ministero della Salute a riconoscerne le proprietà: “La quantità di calcio presente nell’acqua minerale Lete partecipa all’integrazione del fabbisogno giornaliero di calcio per la salute delle ossa (D.D Ministero Salute n. 4388 del 22.02.2022). L’acqua Lete è quindi classificata tra le acque ad alto tenore di calcio.
Che sia un’acqua iposodica invece lo sappiamo perché ce lo ha raccontato per anni la simpatica particella di sodio: era talmente sola! Come non crederle? E comunque le prove sono in etichetta. Il contenuto di sodio nell’acqua Lete è uno dei più bassi tra quelli di tutte le acque in commercio.
Bere acqua Lete inoltre stimola la digestione e riduce il senso di gonfiore che a volte può insorgere dopo un pasto. I motivi sono principalmente due: il primo è la naturale effervescenza, caratteristica in grado di modulare l’attività motoria gastrointestinale. Il secondo è legato al contenuto di calcio e di bicarbonati, i quali diminuiscono il tempo di svuotamento gastrico e regolano le secrezioni acide.
L’acqua Lete è quindi un’acqua equilibrata. Può essere consumata da tutta la famiglia e può essere consigliata in tutte quelle situazioni nelle quali vi può essere un aumentato fabbisogno di calcio (es. gravidanza, ecc.) oppure la necessità di limitare il contenuto di sodio (es. ritenzione idrica, ipertensione, ecc.). Essa è inoltre un’ottima acqua da consumare a pasto viste le sue proprietà digestive.
Acqua Lete: dove nasce e quali sono le sue caratteristiche
L’acqua Lete sgorga da sorgenti situare nell’Appennino meridionale, nella zona tra Molise e Campania.
Il marchio Lete ha ottenuto il riconoscimento di Marchio Storico di interesse nazionale. L’azienda ha iniziato a imbottigliare l’acqua dalla sorgente nel 1893 ed è quindi ad oggi considerata una delle aziende che hanno fatto la storia del made in Italy.
Diamo un’occhiata all’etichetta.
Il contenuto di sodio è pari a 4,9 mg/l: l’acqua Lete è l’acqua effervescente naturale con il più basso residuo di sodio prodotta in Italia. Per essere classificata tra le iposodiche un’acqua deve avere un contenuto di sodio minore di 20 mg/l, per cui in questo caso siamo molto più in basso.
Il contenuto di calcio è invece pari a 310 mg/l. Un’acqua si definisce calcica quando il tenore di calcio è superiore a 150 mg/l, per cui l’acqua Lete rientra perfettamente nei parametri per essere considerata un’acqua ad elevato tenore di calcio.
Il residuo fisso, parametro che indica i sali disciolti nell’acqua, è pari a 860 mg/l. Con questo valore l’acqua Lete rientra tra le acque medio minerali. Questa caratteristica la rende un’acqua indicata anche per l’attività sportiva, in quanto in quel caso si ha la necessità di reintegrare il più possibile sali minerali.
Acqua Lete: quando e perché può essere utile al nostro organismo
Le caratteristiche dell’acqua Lete si possono riassumere in effervescente naturale, iposodica e calcica.
Le acqua effervescenti naturali favoriscono la digestione, per cui il consumo di acqua Lete può essere utile durante i pasti oppure per tutte quelle persone le quali soffrono di digestione lenta oppure gonfiori postprandiali.
Le acque iposodiche sono invece consigliate in caso di ritenzione idrica perché favoriscono la diuresi, così come nei casi di ipertensione, in particolare quando causata da un eccesso di sodio nella dieta. In realtà bere un’acqua a basso contenuto di sodio è consigliato in quasi tutte le situazioni, tranne per quelle persone che hanno una pressione troppo bassa.
Il motivo è che attraverso l’alimentazione spesso assumiamo un quantitativo troppo elevato di sodio. Non parliamo solo del sale da cucina che aggiungiamo agli alimenti, ma anche di tutto quelle che è nascosto nei cibi che acquistiamo. Il sale viene infatti utilizzato da sempre come conservante naturale: lo troviamo nelle carni e nel pesce conservato, come anche in molti cibi in scatola. Anche nel pane e nei prodotti da forno troviamo comunque il sale. È stato stimato che il consumo medio di sale degli italiani è quasi doppio rispetto a quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (circa 10 g/die contro l’indicazione limite di 5 g/die). Consumare un’acqua a basso contenuto di sodio per cui non può che essere utile.
La acqua calciche sono invece indicate in tutte quelle situazioni nelle quali il fabbisogno di calcio aumenta. Pensiamo alla gravidanza oppure alla menopausa, periodi nei quali il fabbisogno giornaliero di calcio nella donna aumenta di circa 200 mg al giorno. Il fabbisogno di calcio aumenta con l’età anche per gli uomini, perché in ogni caso con gli anni aumenta la demineralizzazione delle ossa ed il rischio osteoporosi.
Il calcio è fondamentale in fase di crescita per la corretta mineralizzazione delle ossa e dei denti. Negli sportivi è comunque consigliata un’acqua che apporti calcio e bicarbonati sia per in reintegro dei sali minerali e sia per contrastare la stanchezza e la formazione di acido lattico.
Insomma: se l’acqua Lete è una delle acqua più vendute, è per tutti questi motivi.