L’acqua Ferrarelle è un’acqua effervescente naturale che ha origine dal vulcano spento di Roccamonfina. Si presenta effervescente naturale e ricca di preziosi minerali.
• Introduzione
• La storia dell’acqua Ferrarelle: dall’unità d’Italia fino ai giorni nostri
• Lo slogan più famoso: “Liscia, gassata o Ferrarelle?”
• L’acqua Ferrarelle: le caratteristiche
• Acque effervescenti naturali consigliate e dove trovarle
Introduzione
L’acqua Ferrarelle è senza dubbio una delle acque più conosciute e più acquistate in Italia. Una delle prime a poter vantare il fatto di essere “effervescente naturale”, ancora oggi rimane la portabandiera di tutte le acque effervescenti naturali.
La Ferrarelle nasce dalle sorgenti del vulcano spento di Roccamonfina. L’acqua piovana penetra e scorre nelle falde del vulcano, dove si arricchisce di sali minerali. Dalle rocce vulcaniche prende sodio, potassio, fluoruro e silice. Allo stesso tempo, dalle rocce carbonatiche che pure incontra lungo il suo percorso, riceve calcio, magnesio e bicarbonato. Il risultato è un’acqua mediamente mineralizzata, con una straordinaria effervescenza naturale.
Le falde acquifere del vulcano tornano poi in superficie attraverso delle sorgenti che si trovano nel Parco Fonti di Riardo, nel cuore dell’alto casertano. Le sorgenti esplodono in superficie sotto forma di spettacolari e suggestivi geyser d’acqua fredda. È proprio qui che l’acqua Ferrarelle viene poi imbottigliata.
L’azienda produttrice dell’acqua Ferrarelle è nata nel 1893. Negli anni è riuscita a trasformare questo marchio un vero e proprio simbolo dell’eccellenza italiana, e nello stesso tempo a rendere l’acqua Ferrarella molto apprezzata da parte dei consumatori.
L’effervescenza naturale ha permesso a quest’acqua di creare il perfetto mix di gusto e benessere, unendo le proprietà benefiche dei suoi minerali e delle bollicine. Possiamo infatti considerare l’acqua Ferrarelle come un’acqua che è possibile mettere in tavola per tutta la famiglia (escludendo solo i neonati, per i quali è un’acqua troppo mineralizzata).
La storia dell’acqua Ferrarelle: dall’unità d’Italia fino ai giorni nostri
Prima della Ferrarelle c’era semplicemente quella che era chiamata l’acqua delle sorgenti di Riardo, conosciuta e consumata sin dai tempi dell’Impero Romano. La leggenda narra che i legionari si fermassero proprio lì, nei pressi di Teano, per ritemprarsi e rilassarsi con l’acqua fresca e salutare del luogo prima di rientrare nella capitale.
Ricorderemo poi tutti dai libri di storia l’importante incontro di Teano protagonista dell’Unità d’Italia. Siamo nel 1860, e anche Re Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi ebbero modo di assaggiare l’acqua effervescente naturale delle sorgenti situate proprio nella valle di Assano dove nascerà qualche anno dopo lo stabilimento dell’acqua Ferrarelle.
Dal 1860 andiamo infatti al 1893, anno nel quale Giuseppe De Ponte decise di costruire un sistema di canalizzazione per poter imbottigliare e commercializzare l’acqua.
Inizia quindi la vera storia dell’acqua Ferrarelle. All’inizio inizia a comparire sulle tavole dei ristoranti di lusso, per cui era considerata un’acqua di qualità superiore, conosciuta soprattutto per qualità benefiche e terapeutiche (ad esempio le proprietà digestive). Con il tempo Ferrarelle diventa poi l’acqua sul tavolo di tutti, in particolare a partire dagli anni ’60, quando il boom economico e industriale ha portato a innumerevoli cambiamenti nello stile di vita degli italiani.
Lo slogan più famoso: “Liscia, gassata o Ferrarelle?”
Tutti ricorderemo negli anni ’80 lo slogan pubblicitario della Ferrarelle. “Liscia, gassata o …Ferrarelle?” era pensato proprio per enfatizzare la particolarità di quest’acqua, data dall’effervescenza naturale.
L’acqua effervescente naturale è un’acqua che presenta una frizzantezza che può essere più o meno marcata. A differenza delle acque frizzanti o gassate, nelle quali l’anidride carbonica viene aggiunta successivamente, nelle acque effervescenti naturali le bollicine sono presenti già nella sorgente. Per questo lo slogan “Liscia, gassata o Ferrarelle?” Proprio per enfatizzare l’effervescenza naturale di quest’acqua.
La Ferrarelle negli anni è diventata un vero e proprio simbolo dell’eccellenza italiana, che l’azienda ha deciso di onorare anche attraverso i colori della bottiglia: rosso, bianco e verde.
L’acqua Ferrarelle: le caratteristiche
L’acqua Ferrarelle è un’acqua mediamente mineralizzata, con un residuo fisso pari a 1323 mg/l. Gli altri minerali presenti in quantità significative sono i bicarbonati (1500 mg/l), il calcio (400 mg/l), il sodio (50 mg/l), il potassio (49 mg/l), il magnesio (25 mg/l) e la silice (85 mg/l).
Queste caratteristiche rendono l’acqua Ferrarelle particolarmente adatta in tutti quei casi nei quali si necessita di un aumentato fabbisogno di calcio, come nei bambini in fase di crescita, gli anziani, e le donne in gravidanza, in allattamento ed in menopausa. Un’acqua ricca di calcio può essere utile anche per quelle persone che sono intolleranti a latte e latticini, alimenti molto ricchi di calcio ma che in questi casi non possono essere consumati o devono essere consumati in misura molto limitata.
Un’acqua ricca di calcio è invece sconsigliata a chi ha una calcolosi renale in atto, condizione nella quale è meglio bere un’acqua povera di calcio, oligominerale e quindi a basso residuo fisso, almeno fino a quando non si siano eliminati i calcoli o la renella.
Non rientrando tra le acque povere di sodio, l’acqua Ferrarelle non è consigliata alle persone che soffrono di ipertensione. Al contrario, la significativa presenza di minerali quali sodio, potassio, calcio e magnesio la rendono un’acqua adatta per le persone che svolgono attività sportiva.
L’acqua Ferrarelle è infine consigliata anche alle persone che soffrono di digestione lenta, perché l’effervescenza naturale favorisce il processo digestivo.
Possiamo concludere quindi ricordando che l’acqua Ferrarelle rappresenta un simbolo dell’eccellenza italiana, ed allo stesso tempo una scelta salutare e sostenibile per i consumatori attenti alla qualità del prodotto e all’impatto ambientale.