La leggerezza è una caratteristica spesso ricercata nell’acqua. Ma cosa si intende esattamente con questo termine, e quali sono le caratteristiche di un’acqua “leggera”?
• Cosa si intende per leggerezza dell’acqua
• I principali sali presenti nelle acque
• Il sodio nell’acqua
• A chi è consigliato il consumo di un’acqua leggera
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Nel vasto panorama delle acque minerali, una delle caratteristiche che vanno a determinare i criteri di scelta è senza dubbio la leggerezza. Ma come facciamo a capire se un’acqua è più o meno leggera? E quali benefici per la salute possiamo ottenere dal consumo di un’acqua leggera? Per chi è indicata, e per chi non lo è?
Iniziamo parlando di leggerezza: una parola che, nel suo significato, è molto comune attribuire all’acqua. D’altronde stiamo parlando di un liquido incolore, inodore e insapore, che beviamo perché ci aiuta a digerire e ad eliminare le scorie e le tossine che si accumulano nel nostro corpo. Bere acqua, quindi, in un certo senso ci “alleggerisce”, per cui l’acqua per definizione altro non può essere che leggera.
Il termine “leggero” è quasi sempre associato a qualcosa che ci fa sentire meglio. Se ci sentiamo fisicamente più leggeri è perché magari abbiamo perso qualche chilo di troppo e siamo più in forma. Allo stesso modo, quando siamo mentalmente più leggeri, è perché abbiamo gestito bene problemi e pensieri e finalmente possiamo concentrarci su quello che ci fa stare bene. Leggerezza vuol dire stare bene, quindi l’acqua è leggera perché è un qualcosa che fa bene alla nostra salute.
Forse pensiamo all’acqua sempre come qualcosa di leggero anche perché, quando ci troviamo in prossimità di una sorgente, siamo sicuramente immersi nel verde di una natura pura e incontaminata, in assoluto silenzio, liberi dallo stress della routine quotidiana.
In ogni caso, anche se non possiamo fare altro che classificare l’acqua tra gli alimenti leggeri (anzi, il più leggero, perché ha 0 kcal!), dobbiamo anche sapere che ci sono acque più leggere delle altre. La leggerezza dell’acqua è il risultato di caratteristiche precise, che permettono di classificare delle acque come “leggere” rispetto a delle altre.
Vediamo in questo articolo quali sono le caratteristiche che deve avere un’acqua per poter essere definita leggera, quali sono le acque più leggere disponibili sul mercato e quali sono i benefici che può avere sull’organismo il consumo giornaliero di un’acqua leggera, e di conseguenza per quali soggetti è più adatta e per quali meno.
Cosa si intende per leggerezza dell’acqua
Quando si parla di leggerezza dell’acqua ci si riferisce principalmente al contenuto di minerali ed altri soluti in essa disciolti. In linea generale, più è basso il contenuto di minerali, e più leggera è considerata l’acqua.
Il parametro che indica la quantità di minerali disciolti è noto come residuo fisso, e lo troviamo riportato nelle etichette di tutte le acque in bottiglia.
Il residuo fisso è, più precisamente, una misura della quantità totale dei minerali e degli oligoelementi disciolti e presenti nell’acqua, dopo che tutta l’acqua è stata evaporata. In altre parole, rappresenta la concentrazione residua di sostanze minerali e inorganiche presenti nell’acqua. Questo valore è espresso in milligrammi per litro (mg/L) o in parti per milione (ppm) e può includere minerali come calcio, magnesio, sodio, potassio, solfati, bicarbonati e altri composti.
Il residuo fisso è un parametro importante utilizzato per valutare la qualità dell’acqua, e può fornire indicazioni sulla sua purezza e composizione chimica. Un residuo fisso più elevato indica una maggiore concentrazione di minerali e solidi disciolti nell’acqua, mentre un valore più basso suggerisce una minore concentrazione e quindi una maggiore “leggerezza” dell’acqua.
In base al valore di residuo fisso, le acque si classificano in:
1. Minimamente mineralizzate (residuo fisso < 50 mg/l)
2. Oligominerali (residuo fisso tra i 50 e i 500 mg/l)
3. Mediominerali (residuo fisso tra i 500 a 1000 mg/l)
4. Ricche di sali minerali (residuo fisso > 1000 mg/l)
Anche se l’acqua ci sembra per lo più insapore, le diverse concentrazioni dei minerali presenti le conferiscono in realtà un sapore, che ci permette di distinguere un’acqua da un’altra, in particolare un’acqua più leggera da una più ricca di minerali. La prima sarà totalmente insapore, mentre la seconda potrebbe avere un sapore caratteristico a seconda di quelli che sono i soluti presenti in concentrazioni maggiori.
I principali sali presenti nelle acque
L’acqua si arricchisce in modo diverso di sali minerali a seconda dei terreni che attraversa nel suo lungo viaggio, attraverso le falde acquifere del sottosuolo, fino ad arrivare alla sorgente.
Terreni calcarei arricchiscono l’acqua di calcio e di bicarbonati, terreni più ferrosi di ferro e rocce magnesiache danno all’acqua quel caratteristico sapore di magnesio, che spesso riusciamo a riconoscere perché ci ricorda gli integratori salini che assumiamo spesso nella stagione calda per reintegrare i sali minerali.
Da qui una prima riflessione: i sali minerali presenti nell’acqua ci posso aiutare a reintegrare quelli persi con la sudorazione, per cui in estate o durante l’attività sportiva, potrebbe essere più adatta un’acqua oligominerale o mediominerale rispetto ad una minimamente mineralizzata.
Un’acqua ricca di calcio può essere utile, ad esempio, per aumentare l’apporto di calcio nelle persone che non possono mangiare latticini, perché magari intolleranti al lattosio. Un’acqua ricca di bicarbonati aiuta invece a ristabilire l’equilibrio acido base dopo l’attività sportiva, oppure per facilitare la digestione.
Le acque ricche di calcio e bicarbonati andrebbero invece evitate dalle persone che soffrono di calcoli renali di ossalato di calcio (in particolare se questi sono presenti e devono essere controllati). Per queste persone l’acqua più leggera, minimamente mineralizzata, è certamente quella più indicata.
Un altro elemento del quale si parla spesso quando si descrive un’acqua, e che certamente ne influenza la leggerezza, è il sodio.
Il sodio nell’acqua
Tra i vari minerali che possono influenzare la leggerezza dell’acqua il sodio è senza dubbio uno dei più discussi. Il sodio è uno elemento che costituisce anche il comune sale da cucina, che chimicamente è chiamato cloruro di sodio.
Se associamo il sodio al sale da cucina, certamente difficilmente andremo a scegliere sul banco del supermercato un’acqua ricca di sodio. Sappiamo tutti, da tempo, che troppo sale non fa bene alla salute. Allora perché assumerlo anche attraverso l’acqua?
Le acque “povere di sodio” sono anche particolarmente pubblicizzate, e questo altro non fa che rafforzare le nostre convinzioni.
Che troppo sale nell’alimentazione non faccia bene è sicuramente vero, ma certamente è assolutamente da evitare per le persone che soffrono di ipertensione. Limitare fortemente il sale nella dieta giornaliera può essere utile anche per chi soffre di ritenzione idrica e cellulite
Il sodio, come gli altri minerali, rende l’acqua più sapida, ma il consumo è fortemente sconsigliato per chi soffre di ipertensione o per coloro che devono seguire una dieta a basso contenuto di sodio per motivi di salute. Per queste persone, un’acqua leggera è sicuramente la più indicata.
A chi è consigliato il consumo di un’acqua leggera
Le acque minerali più leggere possono essere senza problemi bevute da tutti, per cui sicuramente non si sbaglia se si mettono in tavola per tutta la famiglia.
Tuttavia, ci sono soggetti e situazioni per i quali il consumo di un’acqua leggera è fortemente consigliato a:
- Neonati e bambini: nella preparazione del latte per neonati deve essere necessariamente utilizzata un’acqua minimamente mineralizzata, a basso contenuto di sali e nitriti, assente di nitrati. Anche i bambini preferiscono inizialmente un’acqua più insapore, per cui è particolarmente indicata nello svezzamento;
- Coloro che soffrono di ipertensione e calcoli renali: in questi casi, come abbiamo già accennato nei paragrafi precedenti, è fortemente indicata un’acqua leggera. In caso di ipertensione bisogna fare attenzione che sia anche povera di sodio, in caso di calcoli renali è invece importante che sia anche povera di calcio;
- Coloro che soffrono di ritenzione idrica, cellulite e pelle a buccia d’arancia: in questo caso è importante fare attenzione al sodio, perché è proprio l’eccesso di sodio che causa ritenzione idrica, una delle condizioni che predispongono alla cellulite.
L’acqua leggera è inoltre spesso preferita per la preparazione di alimenti e bevande, in quanto non altera il sapore degli ingredienti.
La leggerezza dell’acqua è quindi un parametro importante da considerare quando si sceglie un’acqua minerale. Attraverso la valutazione del residuo fisso e del contenuto di sali (soprattutto di sodio, calcio, potassio e magnesio), è possibile individuare le acque minerali che meglio si adattano alle proprie esigenze e preferenze. Con la vasta gamma di opzioni disponibili sul mercato, c’è sicuramente un’acqua minerale leggera adatta a ogni palato ed ogni stile di vita!