In estate siamo più a rischio di disidratazione, perché il nostro corpo perde più acqua attraverso la sudorazione. Come riconoscere la disidratazione, e quanta acqua bere per prevenirla e contrastarla?
. Che cosa si intende per disidratazione
. Chi è più a rischio di disidratazione?
. Come fare per reidratarsi correttamente
La stagione estiva è un periodo dell’anno che molti amano. Dopo il lungo grigiore invernale avere più ore di luce ci spinge più ad uscire e goderci le ore della giornata anche dopo il lavoro, in attesa delle ferie. La stagione estiva può essere però anche molto calda, e questo non sempre ci piace. Troviamo mille modi per rinfrescarci, e una delle cose che più possono darci sollievo è senza dubbio l’acqua. Una doccia fresca, ma anche solo un bel bicchiere d’acqua, magari con un po’ di succo di limone e qualche cubetto di ghiaccio: che sollievo dopo aver passato un’ora in auto o sui mezzi pubblici per tornare a casa dall’ufficio, oppure delle ore sotto ad un sole cocente!
L’acqua è essenziale per la vita, ma lo è ancora di più per combattere la calura estiva, che può più facilmente portarci alla disidratazione. Il caldo porta indubbiamente a perdere più acqua con il sudore, che è uno dei mezzi che utilizza il nostro corpo per contrastare le alte temperature. Si crea quindi la necessità di reintegrare liquidi e sali minerali, entrambi elementi che possiamo trovare in una bottiglia d’acqua. Per questo in estate bisogna bere di più: se d’inverno un litro e mezzo al giorno può bastare, nella stagione calda dovremmo arrivare in media a due litri.
L’acqua è infatti uno dei mezzi che utilizza il nostro organismo per mantenere la temperatura corporea stabile, attraverso la sudorazione e la traspirazione. Quando durante l’esercizio fisico o in ambienti caldi il corpo suda per raffreddarsi, dovremmo necessariamente reintegrare i liquidi persi, altrimenti rischieremmo di manifestare i sintomi di un colpo di calore.
Oltre a questo, l’acqua è sempre essenziale per supportare tantissime altre funzioni corporee, quali ad esempio la digestione e la depurazione. L’acqua è infatti necessaria per produrre la saliva e facilitare la digestione e l’assorbimento del cibo, nonché per regolare il transito intestinale e contrastare la stitichezza. Una regolare funzione intestinale è essenziale per depurare il corpo da scorie e tossine, insieme ad una regolare funzionalità renale, che ci permette di eliminare gli stessi metaboliti con le urine. Senza un’adeguata idratazione, i reni non possono funzionare in modo efficiente, aumentando il rischio di formazione di calcoli renali e di infezioni del tratto urinario.
Una corretta idratazione è fondamentale per il miglioramento della funzione cognitiva, per contrastare la ritenzione idrica e mantenere la pelle sana. Quando beviamo acqua a sufficienza ci sentiamo più concentrati, funzionano meglio le nostre articolazioni, non abbiamo quella fastidiosa sensazione di gonfiore alle gambe e guardandoci allo specchio vediamo la nostra pelle più sana e luminosa.
Al contrario, la disidratazione potrebbe influire negativamente sulla nostra concentrazione e sul nostro umore, farci sentire più appesantiti e stanchi, e non ultimo potrebbe influire negativamente anche sul nostro aspetto facendo apparire la nostra pelle più rugosa, secca ed opaca.
Bere acqua regolarmente offre numerosi benefici per la salute, che vanno oltre la semplice idratazione. Ma come capire se siamo idratati a sufficienza? Quali sono i segni della disidratazione?
Che cosa si intende per disidratazione
Si parla di disidratazione quando il corpo perde più liquidi di quanti ne assume. Come abbiamo accennato prima, questo squilibrio può influire negativamente su molte delle nostre funzioni corporee. La disidratazione, quando si manifesta, può essere lieve o grave. I fattori che la possono causare sono l’attività fisica intensa o le alte temperature, unite ad una assunzione insufficiente di acqua.
Le cause più comuni di disidratazione sono quindi:
– Attività Fisica Intensa: l’esercizio fisico aumenta la sudorazione, il che può portare a una perdita significativa di liquidi.
– Permanere a lungo in ambienti caldi: le alte temperature e l’umidità aumentano la perdita di liquidi attraverso la sudorazione.
– Malattia: febbre, vomito e diarrea possono aumentare il rischio di disidratazione.
– Assunzione Insufficiente di liquidi: non bere abbastanza acqua può portare rapidamente a disidratazione, specialmente in estate quando le temperature sono più alte.
I sintomi della disidratazione possono variare in base alla gravità, ma alcuni segnali comuni includono:
– Sete: è il primo segnale che dà il corpo quando ha bisogno di più liquidi.
– Bocca secca: una sensazione di secchezza in bocca è un indicatore precoce di disidratazione.
– Pelle secca: la pelle può diventare più secca e meno elastica al tatto.
– Urina scura: facciamo attenzione alla nostra urina, perché se il colore è giallo scuro è un segno visibile che il nostro corpo è disidratato.
– Affaticamento: la disidratazione può causare stanchezza e mancanza di energia. Vertigini: la disidratazione può dare dei lievi capogiri.
Se accusiamo uno di questi sintomi dobbiamo immediatamente iniziare a bere acqua: non una bottiglia tutta d’un fiato, ma a piccoli sorsi e possibilmente a temperatura ambiente, altrimenti potremmo rischiare anche una congestione. Meglio fermarci un attimo e sorseggiare pian piano nel tempo una bottiglietta d’acqua.
Se la disidratazione diventa grave si potrebbero accusare anche sintomi molto seri, quali confusione mentale, battito cardiaco accelerato, forte capogiro per abbassamento della pressione sanguigna, e nei casi estremi anche shock.
La disidratazione può aumentare inoltre il rischio di manifestare un colpo di calore, una condizione grave che si verifica quando il corpo non riesce bene a regolare la temperatura.
Chi è più a rischio di disidratazione?
Ci sono alcune persone che sono più suscettibili alla disidratazione rispetto ad altre per vari motivi. Vediamo qualche esempio:
1. Bambini e neonati: i bambini ed i neonati sono più a rischio disidratazione perché hanno una maggiore percentuale di acqua corporea ed un metabolismo più elevato. Possono perdere liquidi rapidamente a causa di febbre, diarrea o vomito, e non comunicare la necessità di reidratarsi.
2. Anziani: gli anziani sono più a rischio di disidratazione perché la sensazione di sete può diminuire con l’età, ed inoltre essi possono avere condizioni di salute che rendono difficile bere abbastanza liquidi.
3. Atleti: gli atleti e le persone che svolgono attività fisica intensa possono perdere grandi quantità di liquidi attraverso la sudorazione, aumentando il rischio di disidratazione.
4. Particolari condizioni fisiche: le persone con malattie croniche come il diabete, l’insufficienza renale o le malattie cardiache possono essere più suscettibili alla disidratazione.
Come fare per reidratarsi correttamente
Prima di tutto, ricordiamoci che non dovremmo mai arrivare ad una condizione di disidratazione. Dobbiamo ricordarci di bere acqua durante tutto il giorno, ad intervalli regolari, preferibilmente con acqua a temperatura ambiente per non creare uno sbalzo di temperatura improvviso tra l’ambiente esterno e l’interno del nostro corpo.
Per contrastare la disidratazione e meglio reintegrare i Sali minerali persi con la sudorazione potremmo aggiungere all’acqua degli elettroliti come sodio e potassio, che aiutano a ripristinare l’equilibrio dei fluidi del nostro corpo. Per lo stesso motivo, potremmo preferire tra le acque in bottiglia quelle minerali o medio minerali, rispetto a quelle minimamente mineralizzate (a meno che non abbiamo condizioni di salute particolare per le quali ci è stato detto di evitare acque, ad esempio, ricche di sodio).
Per mantenersi idratati è utile anche consumare frutta e verdura ad alto contenuto di acqua come anguria, cetrioli o finocchi, o comunque in generale consumare più frutta e verdura che sono naturalmente alimenti ricchi di acqua. Evitare o consumare con molta moderazione invece alcol e caffeina, perché possono al contrario favorire la disidratazione.